Aderisco all'iniziativa
Apriamo le gabbie e chiudiamo gli
allevamenti per animali da pelliccia
che si terra' nelle principali piazze italiane sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre e, di nuovo, il 7 e l'8 dicembre. Ringrazio la LAV per averla organizzata.
E' un'iniziativa molto importante, che manifesta il sostegno ai disegni di legge per vietare l'allevamento, la cattura e l'uccisione di animali per ottenere pellicce.
Come prima firmataria del disegno di legge n. 62 Divieto di allevamento, cattura e uccisione di animali per la produzione di pellicce, presentato al Senato all'inizio di questa legislatura, sto lavorando con la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo PD nella Commissione Igiene e Sanita', perche' inizi al piu' presto l'esame del testo in Commissione.
Diversi Stati membri dell'Unione Europea stanno adottando provvedimenti normativi sul tema. Non si tratta solo di norme restrittive e disincentivanti, ma di veri e propri provvedimenti di messa al bando. In attesa di una normativa nazionale nel nostro paese, gia' ora in diversi contesti locali i Comuni vorrebbero non autorizzare l'insediamento di nuovi allevamenti di visoni, per via delle circostanze oggettive di forte rifiuto della cittadinanza, date le condizioni inaccettabili in cui questi animali sono costretti a vivere e morire. Questi segnali devono essere ascoltati, perche' manifestano una posizione ormai consolidata in Italia e in Europa, frutto dell'evoluzione culturale delle nostre societa'.
L'evoluzione dei costumi sociali, per cui e' ormai largamente condiviso il rifiuto verso le attivita' di sfruttamento che implicano la sofferenza di animali e la loro morte ingiustificata, e' andata di pari passo con lo sviluppo normativo nazionale, internazionale e comunitario sulla questione del benessere animale. Si tratta di un processo dinamico, attraverso il quale abbiamo ormai raggiunto un elevato livello di maturita' sul tema, che impone l'approvazione del disegno di legge n. 62. Ribadisco quindi, in questa importante occasione di mobilitazione nazionale, il mio impegno perché la discussione in Senato sul testo sia, finalmente, avviata.
Silvana Amati
28 novembre 2013

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