N. 21 del 3 febbraio 2010

E' già volato questo primo mese dell'anno che promette molto lavoro visto che l'appuntamento elettorale delle Regionali rappresenta un test assai importante.
Per questo voglio partire dalla riunione della Direzione nazionale PD, che si è svolta il 25 gennaio u.s. e nella quale ho dato il mio contributo al dibattito, per riflettere insieme sullo stato del Paese e sulle reali richieste che i cittadini rivolgono alla politica.
L'emergenza lavoro ogni giorno che passa si segnala in tutta la sua pesantezza e si racconta nelle infinite storie di operai sui tetti delle imprese o impegnati disperatamente a farsi sentire con atti forti, come l'occupazione dell'aeroporto di Cagliari.
Da mesi diciamo che serve una urgente riforma degli ammortizzatori sociali, necessari per offrire a lavoratori e imprese strumenti di tutela e di gestione del mercato del lavoro.
Il tasso di disoccupazione è oggi salito al 8,5% secondo i dati dell'Istat, il più alto dal 2004, e le statistiche per altro riguardano i lavoratori a tempo indeterminato, e non considerano i tanti giovani con contratti a termine.
La crisi si avverte più grave e servono risposte più forti per non lasciare nessuno per strada.
C’è inoltre una pesante questione di redditi dato che le pensioni sono scandalosamente basse.
Nel 2009 i quasi 16 milioni di pensionati hanno percepito una pensione media di 773 euro al mese. I lavoratori dipendenti hanno un salario mensile tra 1000 e 1200 euro se assunti a tempo indeterminato, mentre la maggioranza dei lavoratori a tempo determinato guadagna 700/800 euro.
Con questi redditi la crisi dei consumi è evidente e la ripresa, evocata dal Governo, è lontana da realizzarsi.
Senza dare risposte concrete a questi che sono i veri problemi della gente è difficile mantenerne la fiducia.
Da qui il distacco sempre più forte tra milioni di cittadini e i rappresentanti del mondo politico che per altro, come è ovvio, non hanno uguali responsabilità, ma vengono spesso accomunati nel discredito, che anzi è inversamente proporzionale alle responsabilità medesime tra chi oggi governa e chi sta all' opposizione.
Anche quando si parla di riforme condivise si avverte la distanza tra il Paese reale e i rappresentanti della politica.
Le riforme condivise, sulle quali possa formarsi un confronto costruttivo, una sintesi alta, non coinvolgono i cittadini se non si cavalca prima l'antipolitica e comunque è difficile definirne il percorso senza partire dal referendum costituzionale del 2006, quando davvero i cittadini hanno partecipato alle scelte per il Paese bocciando in massa la via al presidenzialismo e alla devoluzione.
Dovrebbe poi insegnare qualche cosa la nomina, questa sì assolutamente non condivisa, dell'on. La Loggia a presidente della commissione per il Federalismo fiscale, guida che si era inteso affidare alle opposizioni quando si è votato il testo del federalismo fiscale, tra incertezze, speranze e perplessità.
Ora incombono le elezioni regionali, in questa nostra Italia dove non passa un anno che non incomba un appuntamento elettorale.
I media offrono della politica l'immagine peggiore, di partiti che sembrano totalmente assorbiti dalla scelta dei candidati e c'è il rischio che cresca la distanza tra i cittadini e le istituzioni, che aumenti un sentimento di estraneità.
Nelle Marche fortunatamente la riconferma di Giammario Spacca per la candidatura a presidente della Giunta è datata alcuni mesi e le sue iniziative di rendiconto del lavoro svolto e di ascolto sono state molto partecipate e utili per accogliere i suggerimenti di tanti.
L'alleanza da subito si è definita vasta e l'opportunità di comprendere l'UDC, apre nuove concrete prospettive, per altro assai condivise anche sul quadro nazionale.
Il PD regionale ha già votato il 19 dicembre la lista dei suoi candidati, con un anticipo eccezionale che ha dato l'opportunità di lavorare per il consenso quando la destra fino a ieri non aveva neanche indicato il candidato a Presidente.
Ora serve lavorare tutti insieme per realizzare il miglior risultato possibile e riavvicinare tanti alla politica.
Serve un PD forte, punto di riferimento di milioni italiani come anche il voto alle primarie di ottobre ha confermato, che mantenga al primo punto dell'agenda politica il lavoro anche nella sfida per le elezioni regionali.
Serve un PD che lasci alle spalle le divisioni congressuali e che sappia guardare al risultato complessivo, come si è fatto giustamente per le liste regionali dove si sono indicati i candidati migliori per vincere senza tener conto del bilancino delle appartenenze congressuali.
Tanti cittadini ci hanno detto con le primarie che il PD è un approdo, non una tappa e dopo le Regionali avremo tutto il tempo per costruire finalmente il partito rispettandone lo spirito fondativo. Certo non mancherà a questo impegno Area Democratica che nelle Marche ha avuto un grande riscontro di adesioni e che oggi con lealtà sostiene Bersani, il segretario di tutti.
Non posso chiudere questa newsletter senza ricordare anche alcuni appuntamenti istituzionali.
Dalla bella iniziativa di presentazione del libro "Muri di piombo" di Eva Frapiccini (audiovideo e foto) nella biblioteca del Senato il 18 gennaio con Sabina Rossa e Giovanni Bachelet, alla partecipazione, il 28 gennaio, alla messa in opera della prima Pietra d’inciampo in via della Reginella 2, nel ghetto di Roma, appuntamento centrale per il giorno della Memoria.
Così con la presenza alla trasmissione Quasi le sette ho proseguito nella denuncia delle disfunzioni del servizio universale e non solo di Trenitalia.
Ricordo che su questo argomento ho da tempo sollecitato in aula il Governo a dare risposta alla nostra interrogazione parlamentare sulle condizioni del servizio ferroviario. Ricordo anche l'occupazione simbolica del primo binario della stazione di Ancona contro le disfunzioni di Trenitalia (L'Unità del 30/12/09).
Sarei dovuta poi intervenire in Aula sull'atto di ratifica della Convenzione europea sugli animali d'affezione, ma ancora una volta l'atto è stato rinviato.

La documentazione testuale e audiovisiva di tutti gli interventi è sempre reperibile nel sito web
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eMail: newsletter@silvanaamati.it

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