La città di Ascoli tuteli i cavalli alla Giostra della Quintana
In questi giorni è salita all'attenzione regionale e non solo la vicenda relativa ai maltrattamenti perpetrati nei confronti di animali dal fantino Luca Innocenzi, partecipante alla Giostra della Quintana di Luglio ad Ascoli. Così si è acceso un riflettore sull'opportunità o meno che il signor Innocenzi potesse correre di nuovo al torneo nelle successive edizioni. Non sta a me valutare la vicenda giudiziaria, altre sono le competenze. Voglio invece stigmatizzare una questione di civiltà, quella della tutela degli animali, che certo non può lasciare indifferenti i cittadini ascolani. Così come certamente va garantita la sicurezza di quanti assistono ad una manifestazione importante come la Quintana, storicamente vissuta come festa popolare e come momento di intrattenimento e di crescita anche per i più piccoli.
L'articolo 13 del Trattato di Lisbona usa il termine 'esseri senzienti' per trattare degli animali e della loro tutela: da quando è stato approvato dovrebbe essere evidente a tutti che si è posto un principio generale nel diritto comunitario. L'Italia, le nostre Regioni, il nostro territorio non possono che seguire questo indirizzo. Già l'ordinanza del ministero della Salute del 21 luglio 2011 'concernente la disciplina di manifestazioni popolari pubbliche o privale nelle quali vengono impiegati equidi al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati' poneva paletti assolutamente rigidi rispetto alla sicurezza ed alla salute dei cavalli. In questo anno anche in Senato, intervenendo sulla crisi dell'ippica italiana, tutti i Gruppi hanno assunto indirizzi comuni nei confronti della necessità di accrescere le tutele anche nei confronti dei cavalli. A dimostrazione di un lavoro bipartisan, proprio il 24 luglio prossimo con il senatore Antonio Tomassini, presidente Commissione Sanità e dell'Associazione parlamentare 'Gli amici del cavallo e dell'Ippica' presenteremo nuove iniziative da mettere in campo per sostenere, migliorare ed ampliare le norme a favore della tutela degli equidi.
Sarebbe veramente contraddittorio, per non dire arretrato, che nella nobile città di Ascoli prevalesse invece la cultura della mancanza di tutela, se non della violenza, nei confronti di un animale come il cavallo, che oltre a meritare attenzione in sé è di fatto insostituibile nelle nostre attività di vita, di lavoro e di svago.
sen. Silvana Amati
Roma, 19 luglio 2012

Comunicato ripreso anche dal sito animalieanimali di Licia Colò