Per fare chiarezza e smascherare le mistificazioni
e gli attacchi al PD sulla questione mutui

Giovanni Sanga, deputato del Partito Democratico e relatore del decreto di recepimento della norma dell'Unione Europea sui mutui, a proposito delle accuse al PD e dell'indegna gazzarra grillina, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Si tratta di una costruzione di M5S a scopo di pura speculazione politica. All'art. 120 non si da' alcuna interpretazione dell'inadempimento. Il M5S ha scambiato il riferimento all'art. 40 del Tub, dove si parla di risoluzione anticipata del contratto in caso di ritardato pagamento, con una definizione dell'inadempimento. Essa verra' data nel parere della Commissione Finanze, identificandolo con mancato pagamento di almeno 18 rate. Il motivo per cui il numero delle rate e' 18 si lega alla legge sui mutui, che consente al debitore di chiedere la sospensione del pagamento delle rate per un massimo di 18 mesi.
Dal momento che i mutui sulla prima casa hanno gia', nel 99 per cento dei casi, rate a scadenza mensile ed e' chiaro che la norma vale solo per i nuovi contratti, la banca li strutturera' con contratti a rata mensile. Gli allarmi terroristici lanciati e poi cavalcati in questi giorni dai 5 Stelle sono dunque costruiti su un dato che non e' mai esistito
".

Sulla vicenda dei mutui, alcune questioni toccate dal Gruppo PD
nella conferenza stampa alla Camera dei Deputati

  1. Nel 2014 il Parlamento europeo approva una direttiva che si pone l'obiettivo di aumentare il livello di protezione del consumatore.
  2. Il Governo italiano recepisce la direttiva Ue con uno schema di decreto.
  3. Il Gruppo Pd in Commissione Finanze, gia' la scorsa settimana, predispone una bozza di parere a tutela del consumatore che prevede un'estensione delle garanzie. Un parere che ieri non si e' potuto presentare a causa della gazzarra inscenata dal M5S.
    La nuova normativa sull'inadempimento non si applica ai contratti gia' in essere neanche in caso di surroga e offre al momento della stipula maggiori vantaggi per il cittadino, obbligando la banca ad una maggiore trasparenza:
  • la clausola di inadempimento e' facoltativa e la banca non puo' obbligare il cittadino a sottoscriverla;
  • e' considerato inadempimento la morosita' di almeno 18 rate;
  • in caso di inadempimento la casa puo' essere messa in vendita solo con uno specifico atto di disposizione dell'immobile da parte del consumatore;
  • viene confermato il divieto al "patto commissorio" (art. 2744 cc);
  • viene disciplinato per legge il cosiddetto "patto marciano", gia' riconosciuto dalla giurisprudenza: la banca puo' cioe' trattenere dopo la vendita della casa solo quanto ancora dovuto ed e' obbligata a restituire al consumatore l'eventuale eccedenza;
  • in ogni caso, il trasferimento del bene immobile alla banca, a seguito dell'inadempimento, comporta l'estinzione del debito anche se il valore dell'immobile e' inferiore a quello del debito residuo;
  • si evita cosi' la procedura giudiziaria, con conseguenti risparmi di spesa per il cittadino, e il deprezzamento del bene immobile;
  • la valutazione della casa, successivamente all'inadempimento, deve essere effettuata da un perito indipendente nominato dal tribunale;
  • il consumatore deve essere assistito da un esperto di sua fiducia;
  • su tutta la procedura vigila la Banca d'Italia.