N. 4 dell'8 settembre 2008
  

Dal primo di settembre ho ripreso la presenza e il lavoro qui al Senato, dopo una estate costellata di partecipazioni ad iniziative pubbliche e feste del partito democratico.
Rientrando il 31 agosto col treno che giunge a Termini alle 21,20 mi sono trovata in una stazione presidiata dalle forze dell'ordine e sono uscita dall'ingresso principale tra due ali di agenti in tenuta antisommossa con gli scudi.
Tante camionette ferme e ovviamente nessun taxi e pochi autobus, anche se il peggio era passato.
Gli ultras del Napoli, dopo una giornata di scontri e violenze, di danni al patrimonio pubblico, di intimidazioni ai passeggeri e ai turisti che avevano avuto la disgrazia di capitare sullo stesso treno, stavano ormai per ritornare a casa.
Non credo sia possibile per un Paese civile consentire che due stazioni importanti come quella di Napoli e di Roma possano essere bloccate, prede di scontri violenti, solo perché inizia il campionato di calcio.
Claudio Magris, sul Corriere della Sera del 2 settembre parlava della impunità calcistica.
Magris sosteneva che "né terroristi, né bande di rapinatori, né gruppi di vituperati zingari, né seguaci di nessuna setta religiosa si sarebbero mai permessi tanto. La ragione è sempilicissima perché questi sarebbero chiamati subito a pagare le conseguenze dei loro atti, mentre i violenti del calcio sanno di restare impuniti o di pagare pene irrisorie per i loro reati".
Le autorità preposte debbono usare la adeguata intransigenza, tanto più in un periodo dove del tema della sicurezza si è fatto gran parlare.
Sulla sicurezza, in particolare a Roma, si sono costruite campagne elettorali vincenti per la destra, e questo Governo ha demagogicamente quanto inutilmente, credo, prodotto atti che hanno portato a mettere soldati accanto alle forze dell'ordine nelle città.
Il minimo che potevo fare è stato presentare una interrogazione su questi fatti. Ne ho parlato anche in un'intervista rilasciata a Quarto potere di RAI 2. Devo dire che so della relativa efficacia di questo atto parlamentare, ma è il primo strumento possibile da usare.
Il Governo infatti almeno deve rispondere delle mancate misure di prevenzione, di come si indennizzino italiani e turisti incappati nel caos, di come si risarciscano le FS e la rete del trasporto pubblico romano per i danni subiti, dato che proprio questo Governo ha pesantemente ridotto i finanziamenti a favore delle Ferrovie e del trasporto pubblico locale con le disposizioni previste nel decreto legge 112.
Ho anche preso contatto con l'on. Giovanni Lolli, già sottosegretario allo sport, ora per il PD responsabile del settore, per capire quali proposte legislative si possano mettere in campo in sintonia tra Camera e Senato, perché non si può ridurre tutto ad un episodio e tanto meno al Sud.
Le società calcistiche professionistiche dovrebbero, almeno in parte, farsi carico sia degli stadi, che non sembrano dover pesare solo sulle amministrazioni comunali, sia dei servizi d'ordine e del risarcimento dei danni, considerando che questi elementi rientrano nelle spese di esercizio d'impresa quanto il costo dei giocatori.
Tornando ora alla ripresa del lavoro ordinario, devo dire che ho avuto il piacere di trovare molte mail di persone che condividono il progetto di legge sulla mutua per gli animali d'affezione (Ddl 255).
Ho preso inoltre contatto con Diana Martino di Roma, che ha raccolto moltissime firme su una analoga idea e credo che presto faremo una conferenza stampa al Senato per presentare la proposta di legge in modo da utilizzare le firme a sostegno, consegnandole alla Segreteria del Senato e al Presidente Schifani.
Così mi auguro di rafforzare l'iter della nostra proposta in Commissione Sanità.

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