Negazionismo - L'emendamento approvato in Senato offre
una soluzione per rapida approvazione alla Camera

L'emendamento sostitutivo presentato dal sen. D'Ascola, approvato martedi' in Senato, supera tutti gli ostacoli perche' la norma possa concludere l'iter con una rapida approvazione alla Camera, come auspicato anche dal capogruppo dei deputati Pd Ettore Rosato. Sono passati ormai 5 anni da quando ho presentato il primo DDL sul negazionismo, un atto che allora portava come terza firma quella di Rita Levi Montalcini.
Troppo tempo per portare a compimento un atto semplice, che da' seguito peraltro agli impegni presi dal nostro Paese, a partire dalla legge n. 211/2000 per l'istituzione del Giorno della memoria, fino all'obbligo al quale ci chiama l'Unione Europea dal 2008, con la Decisione Quadro sul Contrasto a talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia.
A dicembre 2014 e' scaduto il periodo di transizione per l'adeguamento alla Decisione Quadro, in base alla quale gli Stati membri devono introdurre sanzioni penali contro chi nega o minimizza grossolanamente accertati crimini di genocidio, crimini contro l'umanita' e crimini di guerra come definiti agli articoli 6, 7 e 8 dello Statuto della Corte penale internazionale, nonche' dei crimini definiti dall'articolo 6 dello Statuto del Tribunale di Norimberga.
In questi termini, la liberta' d'espressione o di ricerca storica non e' lesa, anzi, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha piu' volte chiarito che il negazionismo costituisce un abuso di diritto, non protetto dalla liberta' d'espressione e di ricerca e che l'obiettivo dei negazionisti e' un conclamato obiettivo razzista, xenofobo e antisemita, volto alla riabilitazione del regime nazista e lesivo della dignita' delle vittime. Ricordo che la dignita' della persona non e' solo un diritto fondamentale, ma e' la base stessa di ogni diritto fondamentale.
E' quindi ormai improrogabile l'approvazione definitiva di questa misura di contrasto concreto ad atti che ancora oggi continuano a ispirate, o persino a sollecitare e incoraggiare, le azioni di gruppi razzisti e xenofobi, incluse quelle a mezzo internet. Atti che oltraggiano le vittime e le loro famiglie, che minacciano la dignita' di tutta la comunita' umana, e che dimostrano che nella nostra societa' non sono venute meno le condizioni di pericolo e di allarme sociale che in passato hanno generato orrori. Il discorso negazionista scuote le fondamenta etiche, giuridiche e politiche del patto sorto dopo la seconda guerra mondiale, rappresentato dal rifiuto incondizionato degli orrori nazisti.
Lo scopo di una norma che sanzioni il negazionismo e' quindi, soprattutto, trasmettere un messaggio chiaro, che rispetti anche il significato che riveste la Shoah nelle societa' dell'Europa continentale, "affinche' simili eventi non possano mai piu' accadere". Data la complessita' del tema, il DDL di cui sono prima firmataria e' stato approfondito a lungo al Senato e alla Camera ed abbiamo ormai raggiunto una soluzione che puo' essere largamente e trasversalmente condivisa.
Silvana Amati
4 maggio 2016

Il testo approvato in Senato

La notizia su "La Repubblica" - Articolo sul "Corriere della Sera"

Intervento in aula nella seduta del 26 aprile 2016