N. 7 del 16 ottobre 2008
  

In vista della discussione sui temi della scuola, ritengo opportuno inviarvi alcuni dati sui rischi che corriamo.

Come sapete l'art. 3 del DL 154 ("Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabile con le autonomie locali") impone alle Regioni di effettuare il piano di dimensionamento della rete scolastica entro novembre, secondo questi parametri:
  - numero minimo di 500 alunni per un'autonomia scolastica;
  - paramento 50-100 alunni minimo per ogni plesso (edificio) scolastico.

Attualmente le autonomie scolastiche sono 10.800. I plessi scolastici 42.000.

Le scuole con meno di 500 alunni sono 2.590. 1080 di queste sono l'unica scuola operante in un territorio comunale. I plessi scolastici con meno di 100 alunni - a forte rischio di chiusura - sono 4000, quasi tutti collocati in piccoli Comuni, prevalentemente montani.

D'altra parte, se esistono scuole al di sotto del parametro dei 500 alunni, ne esistono altrettante (2600), che superano il paramentro massimo dei 900 alunni, giungendo fino a 2800 alunni. Per cui, se si applicassero rigidamente i criteri, queste dovrebbero essere scorporate in due o tre autonomie scolastiche.

L'operazione non comporta quindi alcun risparmio e anzi arreca gravi danni sul piano sociale ed economico, caricando di costi aggiuntivi gli Enti Locali (ad esempio costo del trasporto scolastico).

L'applicazione del Piano Gelmini minerebbe irrimediabilmente il concetto di scuola come istituzione profondamente radicata nei territori, luogo di identità e di futuro per le comunità.

Un motivo in più quindi per manifestare il 25 Ottobre.

Allego per una informazione pił precisa l'elenco (dati relativi all'anno scolastico 2007/2008) delle autonomie scolastiche con meno di 500 alunni della regione Marche, fornito da Mariangela Bastico, ministro ombra per i rapporti con le regioni.


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