N. 11 del 22 gennaio 2009
  

E' iniziato il 2009 ed è ora ripresa a pieno l'attività politica ed istituzionale con tante questioni aperte e tante iniziative.
La guerra a Gaza ha reso assai drammatico questo primo scorcio dell'anno. Drammatico per il suo carico di morti innocenti, di donne vecchi e bambini che in ogni guerra sono, come è noto, le prime e più numerose vittime.
Più di 1100 morti palestinesi, oltre 5000 feriti, sedi ONU colpite con una tragica scia di sangue che ora sembra potersi fermare con il cessate il fuoco unilaterale che il gabinetto di sicurezza israeliano ha deciso all'unanimità per non accettare le proposte egiziane, che comunque prevedono Hamas. Non c'è però il ritiro delle truppe da Gaza.
Tante manifestazioni in Italia anche ad Assisi con la tavola della Pace e con gli Enti Locali per la Pace, tante richieste di cessate il fuoco, troppi distinguo quando qui da noi tutti hanno sempre affermato che la pace in Palestina si può, anzi si deve fare dando seguito alla dichiarazione "due popoli, due stati".
Ovviamente quindi non si può che prevedere che le parti in conflitto riconoscano ad Israele il diritto ad esistere , così come vanno finalmente resi autonomi e liberi veramente i territori palestinesi in perenne condizione di sofferenza e miseria. Non saranno certo centinaia di morti innocenti a battere il terrorismo, anzi il contrario.

Il 13 gennaio si è svolto l'incontro del Partito Democratico con il Corpo Diplomatico sul tema MEDIO ORIENTE: NON RASSEGNARSI ALLA GUERRA, COSTRUIRE LA PACE. Il ministro degli esteri del governo ombra Piero Fassino, ha svolto la relazione introduttiva e ha incontrato, insieme a D'Alema, Veltroni, Rutelli e Marini, l' ambasciatore israeliano e il rappresentante dell'autorità palestinese in Italia, per una riflessione congiunta su come rimettere in moto il percorso di pace, su come l'Italia possa collaborare al processo e come si possa agire per contribuire alla stabilità in Medio Oriente.

Al Senato la ripresa dei lavori è stata caratterizzata da due significative riunioni del nostro gruppo per decidere insieme il contributo alla proposta di federalismo fiscale e alle proposte sul testamento biologico. A proposito di quest'ultimo delicatissimo argomento ho deciso, durante un mio intervento in Aula, di dare una sincera testimonianza politica delle mie volontà. In un'intervista al quotidiano L'Unità ne ho spiegato il motivo. La discussione sul testamento biologico comunque prosegue ed è stata realizzata una sintesi delle convergenze e delle divergenze del gruppo di lavoro.

In questi giorni arriverà in Aula il federalismo fiscale, anche se ci sono tanti punti oscuri ed incertezze per il modello di Paese che si va delineando. Come gruppo abbiamo formulato le nostre osservazioni e si sta valutando se astenerci o votare contro. Per parte mia deciderò secondo coscienza.

Con alcune colleghe del gruppo abbiamo deciso di vederci per chiarire con le forze sociali i temi dell'innalzamento dell'età pensionabile per le donne. Non vorremmo infatti ritrovarci di fronte a scelte non condivisibili, lontane da quanto ci chiedono le donne che incontriamo tutti i giorni.

Infine per quanto attiene alle mie specifiche competenze ho partecipato ad una trasmissione su Rai news 24, diritti negati, sul trasporto pubblico e sto preparando un momento di confronto pubblico al Senato tra associazioni e quanti siano firmatari di proposte di legge che possiamo definire genericamente per il "benessere animale".
Tutto ciò per dare consistenza al lavoro fin qui fatto e sperare di tradurlo in leggi.


La documentazione testuale e audiovisiva di tutti gli interventi è sempre reperibile nel sito web

eMail: newsletter@silvanaamati.it

Newsletter: n. 1 - n. 2 - n. 3 - n. 4 - n. 5 - n. 6 - n. 7 - n. 8 - n. 9 - n. 10