Blocchiamo un ulteriore aumento dell'eta' pensionabile
Appello a Governo e Parlamento di Cesare Damiano e Maurizio Sacconi
Ho sottoscritto l'appello rivolto al Parlamento e al Governo dai due Presidenti delle Commissioni lavoro di Camera e Senato con il quale si chiede la rimodulazione temporale del collegamento tra eta' di pensione e speranza di vita, al fine di rallentare l'eccessivo e rigido innalzamento dell'eta' lavorativa stabilito a suo tempo dalla manovra Monti Fornero. Una rimodulazione utile anche al fine di avviare una piu' generale riflessione su un sistema previdenziale disegnato sul presupposto del vecchio mercato del lavoro che garantiva stabilita' e continuita' nei percorsi occupazionali e che costringera' i giovani ad andare in pensione a circa 70 anni.

Il testo dell'appello


Andrea Orlando ha presentato ad Ancona Democrazia&Societa'
Giovedi' 20 luglio ho partecipato ad Ancona alla presentazione di DEMS (Democrazia&Societa'), il movimento politico di Andrea Orlando che, ha spiegato nel suo intervento, nasce come riferimento, all'interno del Partito Democratico, per quanti vogliano ricostruire un dialogo nel centrosinistra non solo tra forze politiche, ma anche con tutte quelle componenti di societa' interessate ad affrontare le questioni urgenti: diseguaglianze, poverta', immigrazione e accoglienza, Europa.
Tra i presenti la collega Camilla Fabbri, organizzatrice dell'incontro, l'avv. Marina Magistrelli, senatrice nelle precedenti legislature, l'ex assessore al Comune di Ancona Michele Brisighelli, il presidente del Consiglio Comunale di Senigallia Dario Romano e la presidente della Provincia di Ancona Liliana Serrani.
Concludendo l'incontro Camilla Fabbri ha sottolineato che "DEMS ha l'obiettivo di essere un ponte di collegamento fra Pd e societa' civile, cercando di recuperare le tante e i tanti che si sono allontanati in questi anni dal partito, come dimostrano anche le ultime elezioni amministrative, ed evitando che altri si allontanino ancora. Dobbiamo rendere il Pd il punto di riferimento di un centrosinistra largo e civico, capace di vincere le elezioni e realizzare un progetto di cambiamento riformista, che affronti il grande tema della questione sociale e di una strutturale ripresa economica".

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Martedi' 18 luglio 2917
Aula del Senato

Costruire le fondamenta per un solido futuro di pace

Intervento della sen. Silvana Amati nella discussione di mozioni sulla proliferazione delle armi nucleari.

Contrastare il fenomeno del trasferimento fuori regione
di impianti vinicoli di pregio
Il Regolamento (UE) n. 1308/2013 prevede un nuovo sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli e stabilisce che per l'impianto o il reimpianto dei vigneti venga rilasciata una autorizzazione non trasferibile da parte del Ministero delle politiche agricole, senza che i viticoltori posseggano o acquistino i diritti di impianto e prevede, inoltre, la possibilita' da parte dello Stato membro di limitare le autorizzazioni al reimpianto per la produzione di vini a denominazione di origine protetta o a indicazione geografica protetta.
Due decreti ministeriali attuano il Regolamento e disciplinano il sistema per gli impianti viticoli ma nessuno dei due recepisce le indicazioni relative alla possibilita' da parte dello Stato membro di limitare le autorizzazioni al reimpianto per la produzione di vini Dop o Igp. Cio' sta arrecando gravi danni a tutto il territorio nazionale e in particolar modo alla Sicilia. La procedura prevista origina un fenomeno pericoloso come l'ottenimento del rilascio di un'autorizzazione al reimpianto da esercitare su di un'altra superficie, spesso ubicata al di fuori della regione di origine e porta alla riduzione del potenziale produttivo con relativa crisi occupazionale regionale.
Ho sottoscritto un'interrogazione, presentata dalla collega Pamela Orru' e rivolta al ministro delle Politiche Agricole e Alimentari Maurizio Martina, nella quale si chiede di sapere, tra l'altro:
- se intenda dare completa attuazione al Regolamento UE, limitando le autorizzazioni al reimpianto;
- quali iniziative intenda assumere al fine di far cessare il fenomeno del trasferimento degli impianti fuori regione.

Il testo dell'interrogazione


La sentenza della Corte di Giustizia Europea
accolta con favore dal Popolo Saharawi
Nella newsletter precedente ho scritto dell'incontro in Senato con Gill Devers, l'avvocato che rappresenta il Popolo Saharawi.
In particolare nell'incontro e' stata sottolineata l'importanza politica della sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea del 21/12/2016 che si puo' considerare un'ulteriore spinta verso l'indipendenza di un popolo che dal 1976 chiede il riconoscimento della propria legittima aspirazione alla liberta' e all'autodeterminazione.
Allego i documenti ricevuti questa settimana.

La sentenza della Corte - Il comunicato stampa



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