Diritto d'asilo


A tutt’oggi manca ancora, nel nostro ordinamento, una legge organica sul diritto d’asilo.

Nell’elaborazione di queste proposte di legge sono state tenute presenti le proposte presentate dal Consiglio italiano per i rifugiati e sono state recepite talune indicazioni provenienti dal “tavolo dell’asilo” che, sotto il coordinamento dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, raggruppa tutti i principali enti di tutela italiani.

Le proposte di legge tengono altresì in considerazione le linee tracciate dalla "Commissione De Mistura" per quanto riguarda i temi dell’accoglienza e del trattenimento dei richiedenti asilo.

PROPOSTA

La proposta Zaccaria ed altri presentata alla Camera (AC 447) e quella Marcenaro presentata al Senato (AS 1221), concernenti la “Disciplina del diritto d’asilo e della protezione sussidiaria”, si prefiggono di dare finalmente attuazione all’art. 10, terzo comma, della Costituzione, che stabilisce che “lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’esercizio effettivo delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.

Tra le principali misure introdotte dalla proposta vi sono:

  • la previsione di una procedura d’asilo equa ed efficace, con una procedura unica in cui sono valutati tutti gli elementi pertinenti, prescindendo da qualunque forma di pre-esame che non produce altro effetto se non quello di appesantire il processo decisionale;
  • la previsione di un programma di reinsediamento per i rifugiati, come auspicato anche dalla Commissione europea che promuove un programma in questa materia, che permette il trasferimento di un determinato numero di rifugiati da paesi di primo approdo verso l’Italia sulla base di una quota triennale;
  • la possibilità di richiedere asilo presso le rappresentanze diplomatiche all’estero dando l’opportunità di iniziare la procedura d’asilo prima dell’ingresso fisico della persona sul territorio italiano, al fine di ridurre il numero di persone che giungono in Italia in modo irregolare e rischioso per la propria vita;
  • una completa indipendenza politica e istituzionale sia per la composizione delle Commissioni territoriali che per quella della Commissione nazionale;
  • la previsione di programmi bilaterali e multilaterali per favorire la protezione dei rifugiati che si trovano nei paesi di provenienza, nonché di programmi che si inseriscono nella politica estera destinati a combattere le cause di esodo nei paesi di origine.