Negazionismo - L'emendamento approvato in Senato offre
una soluzione per rapida approvazione alla Camera
L'emendamento sostitutivo presentato dal sen. D'Ascola, approvato martedi' in Senato, supera tutti gli ostacoli perche' la norma possa concludere
l'iter con una rapida approvazione alla Camera, come auspicato anche dal capogruppo dei deputati Pd Ettore Rosato.
Sono passati ormai 5 anni da quando ho presentato il primo DDL sul negazionismo, un atto che allora portava come terza firma quella di
Rita Levi Montalcini. (leggi tutto)
Silvana Amati
4 maggio 2016
La notizia su "La Repubblica" - Articolo sul "Corriere della Sera" Intervento in aula nella seduta del 26 aprile 2016
A due anni dall'alluvione, il lavoro per concretizzare
l'erogazione dei contributi per la fase 2 dell'emergenza
Nel secondo anniversario dei drammatici eventi alluvionali che hanno colpito la nostra citta', torno a fare il punto della situazione sulla
base delle informazioni ora disponibili.
Rispondo, cosi', anche al Consigliere comunale Sartini, al quale peraltro avevo gia' risposto, e che potra' collaborare alla riuscita di questa difficile impresa attraverso i canali che sapra' anche lui mettere in campo, se ritiene, nel rapporto con il Governo e con le istituzioni coinvolte. Ogni collaborazione istituzionale e' certamente utile, se si lavora per il comune obiettivo di trovare soluzioni concrete ai problemi della gente. Sono stata fin da subito e sono ancora capofila e coordinatrice dei senatori e deputati del mio Partito che, nei mesi scorsi, hanno chiesto con costanza al Governo di reperire le risorse necessarie a far fronte anche alla fase 2 delle emergenze. Continuo a seguire con determinazione l'iter, tenendomi quotidianamente in contatto con tutte le istituzioni coinvolte. Come e' ormai noto, con la Legge di Stabilita' e' stato identificato uno stanziamento una tantum di 1.5 miliardi di euro per la fase 2 delle emergenze. Queste risorse sono destinate ai cittadini e alle imprese, sulla base delle ricognizioni dei fabbisogni completate, come nel caso di Senigallia, per le emergenze riconosciute dal 2013 a livello nazionale. Si parla di finanziamento agevolato perche' Governo e ABI sottoscriveranno un'apposita convenzione e i contributi saranno erogati direttamente dalle banche. Una scelta che dovrebbe rendere piu' facile l'erogazione delle risorse, non dovendo transitare nei bilanci delle pubbliche amministrazioni interessate o richiedere ulteriori adempimenti burocratici. Il procedimento e' articolato e complesso, ma e' stato gia' efficacemente testato nel processo di ricostruzione dopo il sisma dell'Emilia del 2012. Gli Uffici della Protezione Civile nazionale, su richiesta diretta, hanno nuovamente confermato che il cittadino e l'impresa che beneficeranno del contributo non dovranno, naturalmente, restituire nulla. Sara' lo Stato a rimborsare il finanziamento direttamente alle banche, attraverso il credito di imposta. Gli stessi Uffici, la scorsa settimana, hanno incontrato i rappresentanti del MEF, che dovranno ora stabilire i criteri di gestione del meccanismo. Una volta concluso il lavoro, il Consiglio dei Ministri ripartira' la cifra stanziata in misura proporzionale ai danni rappresentati nelle ricognizioni dei fabbisogni, definendo il tetto massimo delle risorse destinabili a ciascuno dei contesti emergenziali. Sulla base di questa ripartizione, secondo la procedura prevista, i Commissari delegati dovrebbero poi essere chiamati a trasformare le ricognizioni effettuate in veri e propri elenchi di beneficiari, che possano recarsi in istituti bancari identificati per ricevere il finanziamento a loro spettante. Come gia' chiarito, sara' naturalmente lo Stato, non il beneficiario, a rimborsare il finanziamento alla Banca. Ci sono ancora aspetti operativi che il MEF sta approfondendo in questi giorni, alcuni dei quali sollevati dalla protezioni civile, altri dalle istituzioni locali ed altri ancora dagli stessi cittadini danneggiati. Sono consapevole del fatto che, per chi ha subito un danno, e' importante avere una risposta precisa. Appena le procedure saranno del tutto concluse e la delibera di merito assunta dal Consiglio dei Ministri, sara' mia cura darne tempestiva comunicazione.
Silvana Amati
4 maggio 2016
L'articolo su SenigalliaNotizie.it
L'arbitrato internazionale si sta rivelando la rotta giusta
per risolvere la delicata questione dei Maro'
Salvatore Girone tornera' in Italia grazie alla costante azione positiva del Governo che ha seguito la rotta giusta, attivando tutti i passaggi
per arrivare all'arbitrato internazionale, senza mai cedere alla tentazione di aprire un conflitto con la controparte indiana.
Il risultato di questo clima positivo da entrambe le parti e' che anche nelle sedi internazionali i rappresentanti del governo indiano non hanno mai assunto un atteggiamento ostile verso le nostre richieste. E questo clima, come e' intuibile, e' propedeutico a ogni buona soluzione. In conclusione, la scelta di attivare l'arbitrato da parte del nostro Governo e' stata saggia e oggi vediamo i primi risultati. Ne' bisogna dimenticare che tra i due Paesi c'e' una intensa storia di rapporti economici e politici. Per fortuna non abbiamo mai ceduto alle tentazione di chi voleva arrivare alla rottura. Adesso si apre una fase nuova. Da quel che sappiamo, la Corte arbitrale invita India e Italia a concordare modi e tempi del rientro di Salvatore Girone, con decisioni che dovranno essere condivise. Come si vede, di nuovo un negoziato. Ecco perche' il buon clima delle relazioni bilaterali resta un ingrediente indispensabile. Mi attendo qualche settimana di trattative. E poi si aprira' la fase della discussione di merito davanti alla Corte. I nostri argoment sono validi: il fatto che a distanza di 4 anni dai fatti non c'e' ancora un capo di imputazione nei confronti dei nostri due maro'; la veste ufficiale che rivestivano a bordo della petroliera "Enrica Lexie", dove erano in missione antipirateria, e quindi coperti dall'immunita' funzionale che si deve a funzionari di uno Stato; la consapevolezza che la giurisdizione sia italiana e che debba essere un tribunale italiano a giudicare del caso. Nell'insieme non posso che essere fiducioso nell'arbitrato internazionale.
Il presidente della Commissione Difesa del Senato
Nicola Latorre
6 maggio 2016
Il decreto legislativo n.26 del 2014 non vieta la sperimentazione
animale ma aggiorna le regole da rispettare
Ringraziamo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari europei Sandro Gozi e il
relatore della legge Europea Roberto Cociancich per aver compreso la delicatezza del tema e aver accolto
solo come raccomandazione l'ordine del giorno della senatrice Elena Cattaneo sulla sperimentazione animale. Non avremmo potuto votare l'ordine
del giorno che impegnava il Governo a rivedere il decreto legislativo n.26 del 2014, in quanto lo stesso non vieta la sperimentazione animale
ma aggiorna le regole da rispettare in tema di benessere degli animali utilizzati a fini sperimentali, adattandole ai progressi tecnici e
scientifici gia' avvenuti.
Difendendo la sperimentazione animale come fosse un'insostituibile necessita', perdiamo un'occasione per adeguare le norme nazionali e della Ue all'evoluzione culturale delle nostre societa' e una cruciale opportunita' per rilanciare la ricerca. Il tempestivo sviluppo e utilizzo di metodi alternativi rendera' il nostro Paese competitivo e piu' efficiente nel settore della ricerca scientifica che puo' e dovra' essere piu' efficace, avanzata e cruelty free.
le senatrici del Pd
Silvana Amati e Manuela Granaiola
5 maggio 2016
Il servizio sul "Corriere della Sera" |