L'appello delle donne per l'unita' del Partito Democratico
Siamo donne del Pd e assistiamo sgomente al rischio di dispersione di un patrimonio costruito faticosamente in tanti anni di battaglie, di idee condivise, di sacrifici.
Il passato ci ha insegnato che le divisioni interne hanno sempre portato allo smarrimento dei nostri valori e a pesanti sconfitte. Al contrario, i risultati migliori sono arrivati quando abbiamo trovato la forza di dare vita a grandi aggregazioni in grado di mostrare al paese e agli elettori la nostra forza propositiva per la societa' italiana. Del resto solo un Partito Democratico unito e forte rappresenta lo spazio per continuare il cammino di battaglie e conquiste della liberta' femminile.
Ci appelliamo al buon senso e alla responsabilita' di tutti, a partire dai leader, per trovare un punto di incontro che vada oltre personalismi e interessi di parte.
Chiediamo alle donne e agli uomini del Pd, ai suoi simpatizzanti, al suo popolo di farsi sentire per rilanciare lo spirito costitutivo del Partito Democratico. Il futuro del PD e' anche nelle nostre mani. Viva il Partito Democratico, viva l'Italia.
Le parlamentari
Annamaria Parente, Donella Mattesini, Emilia Grazia De Biasi, Marina Sereni, Marialuisa Gnecchi, Stefania Pezzopane, Erica D'Adda, Rosa Maria Di Giorgi, Magda Angela Zanoni, Angelica Saggese, Nicoletta Favero, Annalisa Silvestro, Elena Ferrara, Rosanna Filippin, Silvana Amati, Daniela Valentini, Venera Padua, Pamela Orru, Monica Cirinna', Maria Spilabotte, Valeria Cardinali, Leana Pignedoli, Emma Fattorini, Maria Teresa Bertuzzi, Manuela Granaiola, Albano Donatella, Flavia Nardelli, Mariapia Garavaglia, Chiara Braga, Raffaella Mariani, Susanna Cenni, Maria Coscia, Giovanna Sanna, Anna Rossomando, Antonella Incerti, Sandra Zampa, Teresa Armato, Chiara Gribaudo, Manuela Ghizzoni, Teresa Piccione, Floriana Casellato, Patrizia Maestri, Silvia Costa, Carla Cantone

Firma la petizione on line nel sito Change.org


Informazioni dal sito Terremoto Marche della Regione

In Senato convertito in legge il "Decreto Mezzogiorno"
E' stato convertito in legge il decreto 29 dicembre 2016, n. 243 sugli "interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno" con misure fondamentali per il Sud, tra cui:
- viene rafforzato il credito di imposta per le imprese che investono al Sud, che avranno a disposizione 600 milioni ogni anno per 4 anni, capaci di mobilitare 1,7 miliardi di investimenti l'anno.
- sono previste misure per affrontare l'emergenza sanitaria e sostenere le famiglie di Taranto e dei Comuni vicini.
- e' autorizzata la spesa di 24 milioni di euro per integrare il trattamento economico dei dipendenti dell'Ilva, dopo anni di Cassa integrazione.
- vengono sostenute le regioni del Mezzogiorno nell'adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue, dopo le sentenze di condanna della Corte di Giustizia europea del 2012 e del 2014 e per evitare di aggravare le relative procedure di infrazione.
- i comuni del Sud potranno utilizzare i beni immobili confiscati alle mafie anche per scopi sociali, in primis per far fronte all'esigenza di alloggi.
- e' stato incrementato con 5 milioni di euro l'anno dal 2017 al 2022 il contributo per il completamento della rete logistica degli interporti, fondamentale per le regioni del Sud.
- vengono destinati 100 milioni di euro allo sviluppo della radioterapia oncologica delle strutture sanitarie delle regioni del Mezzogiorno. I fondi si aggiungono ai 70 milioni di euro previsti per le strutture sanitarie di Taranto, per l'acquisizione di strumentazioni avanzate in campo diagnostico.
- il Fondo per la non autosufficienza viene incrementato con 50 milioni per il 2017.

Le condizioni dei lavoratori africani impegnati nella raccolta degli agrumi
Nell'ex area industriale tra i paesi di Rosarno, San Ferdinando e Gioia Tauro sono presenti attualmente circa quattromila migranti, per lo piu' uomini africani impegnati nella raccolta degli agrumi.
Le uniche forme di accoglienza per questi lavoratori (soluzioni "temporanee" dal 2010 per tamponare l'emergenza) sono il campo di containers nel Comune di Rosarno (circa 250 lavoratori) e la tendopoli situata nella seconda zona industriale di San Ferdinando che ospita in condizioni di assoluto degrado circa 2000 lavoratori (ci sono anche donne e bambini).
Nella stessa zona si trovano casolari abbandonati e semi diroccati occupati dai lavoratori che sopravvivono senza infissi, senza corrente elettrica, senza servizi igienici e senza acqua.
Il quadro si fa ancor piu' drammatico per la presenza di una sessantina di donne, molte delle quali probabilmente vittime di fenomeni di tratta a scopo di prostituzione.
Ho sottoscritto l'interrogazione presentata dalla collega Maria Grazia Gatti e rivolta ai ministri del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina e dell'Interno Marco Minniti per sapere, tra l'altro, se i Ministri in indirizzo possono aggiornare gli interroganti di quale sia il livello e la qualita' dell'accoglienza nella zona di Rosarno e come intendano affrontare i problemi denunciati.

Il testo dell'interrogazione


E' insopportabile che uno stupro su un minorenne
resti impunito perche' prescritto
Si e' appreso dalla stampa che in Corte d'appello a Torino sarebbe stata dichiarata la prescrizione di un delitto di stupro su minorenne verificatosi circa vent'anni fa.
Pare che il primo grado di giudizio sia stato celebrato a distanza di circa dieci anni dal fatto e che il processo d'appello si sia concluso a distanza di altri circa dieci anni, con cio' determinando la decorrenza dei termini di prescrizione.
Ho sottoscritto un'interrogazione presentata dal collega Felice Casson e rivolta al ministro della Giustizia Andrea Orlando in cui si chiede di sapere:
- quali accertamenti abbia disposto;
- come si siano verificati i fatti;
- quali iniziative intenda assumere nei confronti di coloro che saranno individuati come responsabili.

Il testo dell'interrogazione


Contrastare le condotte illecite che colpiscono le specie protette
Mercoledi' 22 febbraio ho partecipato alla conferenza stampa, organizzata dalla collega Loredana De Petris, per presentare il DDL che ho sottoscritto insieme a Monica Cirinna', Manuela Granaiola e Manuela Repetti, di cui ho dato conto nella precedente newsletter. E' necessario introdurre una normativa omogenea per il contrasto ai reati contro le specie di flora e fauna protette, che sanzioni in modo efficace una serie di condotte gravemente lesive verso un settore sottoposto a tutele nazionali e sovranazionali, in un Paese dove sono molto diffusi i fenomeni come il bracconaggio e il commercio illegale. Si tratta anche di un impegno assunto dal precedente Governo in sede di discussione della Legge che ha introdotto nel Codice Penale i delitti contro l'ambiente e che non deve subire ulteriori ritardi, anche in considerazione di quanto ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti nel rispondere alle polemiche sorte intorno al Piano per il Lupo. Egli ha assicurato l'impegno del Governo per il contrasto delle condotte illecite che colpiscono le specie protette.

La notizia nel sito dell'ANSA - Canale ambiente

Il testo del DDL



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